Piccaia/Fibonacci. La chiave d’oro che unisce tutti i misteri

COMUNICATO STAMPA
PICCAIA/FIBONACCI
La chiave d’oro che unisce tutti i misteri
Villa Cernigliaro
6 agosto > 10 settembre 2023
Vernissage domenica 6 agosto, ore 17
In occasione del vernissage, ore 18
GABRIELLA CINTI
nel reading poetico di ispirazione misterica
Progetto realizzato e promosso da Zero gravità Villa Cernigliaro per arti e culture Associazione
direzione artistica Carlotta Cernigliaro
coordinamento Beatrice Palugan
Curatela Melania Rocca
Patrocinio: Comune di Pisa - Pisa Memoria, Comune di Sordevolo, Fondazione Donà dalle Rose
Contributo Fondazione Cassa di Risparmio di Biella


L’artista Giorgio Piccaia nelle sue opere dipinge la progressione della Sequenza di Fibonacci (Pisa
1170 circa -1242 circa), dove i numeri indo arabici sono usati come segni grafici che rispecchiano
nella regola aurea la Natura che si avvicina al divino: la chiave d’oro che unisce tutti i misteri. La
sequenza di Fibonacci, il cui rapporto, tra due numeri consecutivi della serie tende alla sezione
aurea, è la via iniziatica del suo lavoro. A Pisa (23 novembre 2022/13 gennaio 2023) in occasione
dei festeggiamenti degli 850 anni dalla nascita del famoso matematico, l’artista ha esposto,
invitato dal Comune toscano, in tre luoghi (Palazzo Gambacorti, Archivio di Stato e ArtInGenio
Museum/Officine Garibaldi) e i suoi rotoli sono apparsi nelle facciate di 21 palazzi storici. Dopo la
mega mostra di Pisa e Varese, Piccaia approda a Villa Cernigliaro.
Le opere di Piccaia esposte a Villa Cernigliaro sono olii, acrilici su tela, papiro, acetati e
installazioni. La mostra è frutto di una residenza d’artista a Sordevolo. Alcune opere sono state
eseguite in loco dal Maestro.

Riflessi aurei ed esoterismo concettuale dell’opera di Giorgio Piccaia
di Manuela Boscolo

“La matematica è l’alfabeto in cui Dio ha scritto l’Universo - diceva Galileo Galilei - La filosofia
naturale è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto davanti agli occhi, io
dico l’Universo, ma non si può intender se prima non s’impara a intender la lingua e conoscere i
caratteri in cui è scritto. Egli è scritto in lingua matematica e i caratteri sono triangoli, cerchi e altre
figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile a intenderne umanamente parola; senza
questi è un aggirarsi vanamente per un labirinto oscuro.” Se disegniamo un rettangolo con i lati in
rapporto “aureo” fra di loro lo possiamo dividere in un quadrato e un altro rettangolo e così via,
andando a formare una spirale infinitamente perfetta che passa per i vertici consecutivi delle sue
forme e ci conduce al criterio numerico mediante il quale il matematico Fibonacci riuscì a spiegare
la perfezione dei rapporti nella natura; quella particolare caratteristica che noi definiamo
“Armonia”. Non attraverso la rappresentazione artistica e nemmeno attraverso la logica
geometrica l’Uomo è riuscito a definire la “bellezza” meglio della sequenza aurea di Fibonacci, nel
cui codice sono svelati quei rapporti di equilibrio che regolano l’Universo a cui Galileo volgeva lo
sguardo con note di poetica sollecitudine.
Eccoci arrivati alla narrativa pittorica di Giorgio Piccaia, che dipinge numeri che definiscono
immagini utilizzando questi caratteri tipicamente figurativi ed idealmente astratti per ripercorrere
in senso inverso la strada della conoscenza.
E se “l’immagine dell’uomo e della donna nasce dalla proporzione divina” e questa è stata
calcolata mettendo in rapporto la successione di Fibonacci, possiamo trarne ben due conclusioni:
la prima delimita la matematica perfezione che definisce ogni cosa, la seconda stabilisce come
ogni cosa possa essere infinitamente definita da canoni numerici in stretto rapporto tra loro.
Ne parlavo con Giorgio a Milano mentre ci godevamo l’aria tiepida della sera, in occasione
dell’inaugurazione di una nuova galleria d’arte contemporanea.
Gli chiedevo il perché del suo lavoro, il perché della continua ricerca su Fibonacci e sulla natura
magica di quella famosa “sequenza”. Lui mi rispondeva parlando di esoterismo e del significato
recondito che i numeri gli trasmettono, strumenti che percepisce come lineari segni grafici in
grado di rappresentare l’ideale più puro di ogni elemento visivo, immaginato nella complessa
percezione di esistenza in costante mutamento: in particolare sembrava affascinato più dal senso
trascendentale della ricerca che dall’estetica stessa del suo prodotto, in quanto lo sposalizio tra la
concettualità matematica e la ricerca della perfezione, che in Fibonacci trova una prova concreta,
gli aveva offerto la possibilità di rappresentare l’esistenza di un rapporto tra Macrocosmo e
Microcosmo, tra Dio e l’Uomo, tra Universo e Natura, tra il Visibile e l’Invisibile, indagando
continuamente la forma estetica di quel “rapporto” che per Giorgio, senza alcun dubbio,
corrisponde alla Bellezza ed all’Armonia della natura e della vita stessa. (...)

CENNI BIOGRAFICI
Giorgio Piccaia, pittore e scultore, è nato nel 1955 a Ginevra, in Svizzera e vive in Piemonte ad Agrate
Conturbia. È figlio d’arte, fin da piccolo frequenta gli ambienti artistici ginevrini prima e milanesi poi.
L’incontro con John Cage nello storico concerto del ’77 al Teatro Lirico di Milano e nel 1978 con Jerzy
Grotowski a Wroclaw nel Teatro Laboratorio segnano la sua arte. Lo spoglio del non essenziale, imparato dai due maestri, caratterizza ancora adesso l’arte di Piccaia.
Nei primi anni Ottanta frequenta Corrado Levi nella Facoltà di Architettura a Milano, incontro
fondamentale che gli ha permesso, dopo il lavoro sul corpo con performance e happening di giungere alla pittura e alle arti visive. Nel 2018 con l’amico monaco Gregory Sinaite del Monastero di Santa Caterina sul Sinai riscopre Leonardo Pisano detto Fibonacci, matematico dell’Alto Medioevo.
Attualmente il suo progetto artistico è legato ai numeri della Sequenza di Fibonacci e ai Myosotis, che
Piccaia dice “mi riportano alla semplicità della Natura e alla riscoperta della Felicità”. 
Vive ad Agrate Conturbia, collabora e lavora artisticamente nella Mother Sai Foundation di Varallo Pombia in provincia di Novara.

ULTIME MOSTRE
Giugno - luglio 2023 Piccaia/Fibonacci. In ambedue sono! è il titolo della mostra diffusa che si è svolta a Varese. Lo Spazio Arte IFC/UnipolSai, i Musei civici/Sala Veratti, il Battistero di Varese e il Santuario
Madonnina in Prato hanno accolto oltre cinquanta opere dell'artista italo svizzero. Curatrice della mostra diffusa Melania Rocca.
Novembre 2022 - gennaio 2023 Pisa ospita la mostra diffusa Piccaia/Fibonacci in occasione degli 850 anni della nascita del grande matematico pisano, con tre mostre a Palazzo Gambacorti, Archivio di Stato e ArtInGenio Museum e i suoi rotoli sulle facciate di 21 palazzi storici. Curatrice di questo enorme progetto che ha coinvolto tutta la città di Pisa è Melania Rocca.
Settembre - ottobre 2022 espone al Museo Diocesano di Mantova, titolo della mostra Postumano. Reliquie in Viaggio, dove Giorgio Piccaia presenta opere legate alla Sequenza di Fibonacci.
Essere Persona/Essere Natura è il titolo della mostra svoltasi a Lesa sul Lago Maggiore nel mese di agosto 2022.​
Una sua installazione dal titolo IO e TE/Il Rosario di Fibonacci è esposta alla Fondazione Donà dalle Rose (Fondamenta Nove) in concomitanza con la 59° Biennale d’Arte di Venezia (aprile/novembre 2022).
A maggio 2022 una sua mostra personale dal titolo Naturare si è svolta presso la sede di Azimut Gallarate.
Da aprile 2022 partecipa con Concetta de Pasquale e Rosa Mundi al progetto Postumano. Reliquie in
Viaggio in collaborazione con il Padiglione della Repubblica di San Marino della Biennale 2022. Opere in viaggio da Mantova a Venezia e viceversa che culminerà al 17 settembre con una mostra al Museo
Diocesano di Mantova. Curatori di questa importante iniziativa sono: Andrea Guastella, Marco Marinacci e Susanna Ravelli.
Dal marzo 2022 la sua scultura Il Rosario di Fibonacci e la Pietra Cubica è posizionata nel cortile interno del
Comune di Erba.
Nell’autunno 2021 porta nel Battistero di Velate a Varese il progetto Piccaia/Omaggio a Fibonacci e San
Francesco, (curatrice Carla Tocchetti). La mostra è proseguita e con lo stesso titolo con sette opere dall’8 dicembre 2021 al 20 febbraio 2022 nel Battistero di Agrate Conturbia.
www.giorgiopiccaia.com

GABRIELLA CINTI

Debitrice al mito nei suoi aspetti misterici, cacciatrice di segni del Prodigio, come lei   stessa anche si definisce, Gabriella Cinti s’immerge in quella dimensione eleusina che rinvia a epoche remote. Il suo fare poetico è ispirato, sacrale, ritualmente assorto e dedito all’Oltre, attento ai segnali cifrati dell’Arcano. Il suo orientamento misterico esalta un Femminile divino, come Nume venerato nei Misteri già dal Paleolitico Superiore, in un contesto metafisico di oracolarità thealogica. In questo suo sentire si avverte un profetismo sciamanico teso verso un oltre originario, una ricerca del
divino dentro la voce della parola per la costruzione di un fondamento salvific dell’essere. Si coglie in lei un’attitudine a considerare la parola come materia di divinazione dalle valenze magiche, strumento sacro fin dai suoni che la compongono. Qui la sua poesia diventa una sorta di sfida verso l’Irraggiungibile, quell’Assoluto che rappresenta un faro, un télos il cui viaggio, condotto in versi,
dona una visione del mistero tradotta in suoni.

NOTA BIOBIBLIOGRAFICA
Gabriella Cinti, in arte Mystis, nata a Jesi (An), italianista, poeta, mitografa, saggista, antropologa del mondo antico e archeologa delle lingue europee, con una specifica attenzione al greco antico, in cui è anche performer in vari Festival e manifestazioni artistiche o teatrali.

OPERE DI POESIA
Suite per la parola, Péquod, Ancona, 2008, vincitrice del Premio Nabokov per la Poesia 2008.
Euridice è Orfeo, Achille e la Tartaruga, Torino, 2016.
Madre del respiro, Moretti e Vitali, 2017.
La lingua del sorriso. Poema da viaggio, con un saggio critico di Francesco Solitario, Prometheus edizioni, Milano, 2020, recensita in Terza Pagina sul Corriere della Sera, Prima, Puntoacapo Editrice, Pasturana (Al), 2022.
Sulla sua poesia il saggio di Franco Manzoni, Femminea estasi. Sulla poetica di Gabriella Cinti, Algra edizioni, Catania, 2019.
Saggi: Il canto di Saffo-Musicalità e pensiero mitico nei lirici greci, Moretti e Vitali, Bergamo 2010. 
Il saggio-ebook, Emilio Villa e l’arte dell’uomo primordiale: estetica dell’origine, per le edizioni I Quaderni del Bardo, Lecce, 2019. All’origine del divenire. Il labirinto dei Labirinti di Emilio Villa, Mimesis, Milano, 2021, recensito su Treccani.it, 2021.
Le sue poesie sono presenti in numerose antologie poetiche.
Recensita in vari giornali e riviste letterarie e blog letterari e culturali.
Ospite di vari festival e rassegne letterarie internazionali e protagonista di varie interviste e trasmissioni culturali.
Euridice è Orfeo ha vinto il Premio della Stampa al Concorso di Poesia Città di
Acqui Terme, 2012, il Primo Premio al Concorso di Poesia Rodolfo Valentino Sogni
ad occhi aperti, 2013, è stato finalista al Concorso Internazionale Città di Como
2017, Guido Gozzano 2017, al Premio Internazionale Il Golfo 2019. Primo Premio
al Premio Internazionale Albero Andronico, Roma, 2018.
Primo Premio al Premio letterario Publio Virgilio Marone, 2022. Speciale
Segnalazione critica al Premio Lorenzo Montano, 2017.
Madre del respiro nel 2020. Primo Premio al Premio Internazionale Albero
Andronico, Roma, 2020, Terzo Premio al Premio Città del Galateo-Antonio De
Ferraris, 2021
La lingua del sorriso. Poema da viaggio, Primo Premio al Premio Letterario
Internazionale Il Sublime, Lerici, 2018, Primo Premio al Premio
internazionale Ascoltando i silenzi del mare, Isola d’Elba, 2018, Primo Premio al
Premio Letterario Internazionale Città di Sarzana 2020, Secondo Premio al
Premio Internazionale di Poesia AssoSinderesi Arward, 2022 e Primo Premio al
Premio Nazionale letterario Cecco d’Ascoli, 2022.
L’ultima raccolta Prima (Puntoacapo edizioni 2022) ha riportato la Menzione
Speciale della Giuria al Premio Letterario Internazionale Casentino,2022, il Terzo
Premio al Premio Letterario Giovane Holden, Viareggio, 2022 e il Primo Premio al
Premio Letterario Nazionale Città di Mesagne, 2022, Premio Speciale della Giuria
al Premio Letterario Internazionale Città di Sarzana, 2022, Primo Premio al
Premio Internazionale di Poesia L’Arte in Versi di Jesi, 2023. Premio speciale della
Giuria, Lucrezio al Premio Nabokov, 2023, Secondo Premio al Premio
Internazionale di Poesia AssoSinderesi Arward, 2023, Terzo Premio al Premio
Nazionale di Poesia Alda Merini di Imola, 2023:
Premio Nazionale Franco Enriquez 2023 - Città di Sirolo XIX^ edizione, Categoria
Letteratura Italiana Antica e Moderna - Sezione Poesia.
Primo Premio al Premio Città del Galateo-Antonio De Ferraris, 2023.
Speciale Segnalazione critica al Premio Lorenzo Montano, 2022. Premio
Internazionale Spoleto Art Festival.
La poesia Lana di parole ha vinto il Secondo Premio al Premio di Poesia Città di
Santa Anastasia (Napoli) 2022.
Ha pubblicato saggi critici in varie riviste specializzate, come Mosaico, (Università
Brasiliane di Rio de Janeiro, 2014), Le Parole e le Cose, 2021, La Presenza di Erato.
Tradotta in inglese, rumeno, serbo, polacco, greco moderno e spagnolo.
A gennaio 2023, è uscita in Romania la plaquette În gura timpului (Nella bocca del
tempo), tratta da Prima, (Puntoacapo Editrice, 2022), per le Edizioni Cosmopoli,
Bacau.
A luglio 2023, esce la raccolta Song of origins tratta da Prima, (Puntoacapo
Editrice, 2022), per Ideapress di New York, accolta dalla Library Congress di
Washington.

Info: Carlotta Cernigliaro 3482517279




Commenti

Post più popolari