A Venezia la mostra delle opere di Piccaia alla Fondazione Donà dalle Rose

agosto 31, 2025

A Venezia la mostra delle opere di Piccaia alla Fondazione Donà dalle Rose

Dal 26 settembre Natura est. L'armonia dei numeri continuerà a Fondamenta Nove

Venezia, nel mese di agosto, ha accolto la prima puntata del Fibonacci Tour dell’artista italo-svizzero Giorgio Piccaia. Dopo il successo della mostra evento a Pisa nel 2022 dove Piccaia era stato invitato dall’assessore al turismo Paolo Pesciatini per celebrare gli 850 anni dalla nascita del grande matematico pisano, un’altra affermazione per l’artista italo svizzero nella città lagunare che con il suo tour è approdato negli spazi della Fondazione Giorgio e Armanda Marchesani con una nuova grande mostra: “Natura Est. L’armonia dei numeri”, allestita nel mese di agosto negli spazi della Fondazione Giorgio e Armanda Marchesani.

La mostra “Natura Est. L’armonia dei numeri” continuerà dal 26 settembre sempre a Venezia nel Palazzo della Fondazione Donà dalle Rose, dove Giorgio Piccaia esporrà i suoi quadri con le sculture di Rosa Mundi e dell’artista rumeno Florin Codre.

L’inaugurazione sarà in concomitanza con l’apertura dell’evento Una Marea di Libri, una non stop letteraria accolta nella prestigiosa Fondazione di Fondamenta Nove e curata da Chiara Donà dalle Rose e Melania Rocca.

Così scrive Daria Cusenza sulle opere di Piccaia: “1 1 2 3 5 8… Di prevedibile nelle tele di Giorgio Piccaia c'è solo la sequenza di Fibonacci. Non c'è cinque che assomigli ad un altro cinque. Dervisci di colore. Capriole rassicuranti. Ciascun numero porta con sé una storia. Di luce e d’ombra. Da guardare anche con la testa all’ingiù. Perché non esiste un nord e non esiste un sud. Non un Est né un Ovest. Solo tante schegge di tempo. Irripetibili…”.

Francesco Cevasco: “…anche qui, i numeri sfilano tra le opere di Piccaia. Ma si arrampicano liberi tra queste pareti. L’artista ne rispetta il segno e si precipita nel loro senso ma dà loro pure uno sguardo spirituale, un soffio esoterico. Sembra frantumarli sulle tante tele che in realtà compongono un unico segmento di una infinita sequenza…”.

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