Giorgio Piccaia al Battistero di Agrate Conturbia
L'entrata del Battistero
GIORGIO PICCAIA/Omaggio alla Natura/San Francesco e Fibonacci: una lode al Creato
A cura di Stefania Salvatore
BATTISTERO DI AGRATE CONTURBIA
8 DICEMBRE 2021/20 FEBBRAIO 2022
SABATO E DOMENICA 10,30/13,00 - 15,00/17,00
Su prenotazione- giorgiopiccaia@gmail.com- www.giorgiopiccaia.com
L’artista Giorgio Piccaia continua il suo percorso artistico nei Battisteri.
Dopo la mostra al Battistero di Velate a Varese “Omaggio a Fibonacci/La vita è un numero” (novembre 2021), Piccaia ora presenta dall’8 dicembre al 20 febbraio 2022 un’installazione al Battistero di Agrate Conturbia sua città di residenza.
Il titolo della mostra-installazione è “Omaggio alla Natura/San Francesco e Fibonacci: una lode al Creato” curata da Stefania Salvatore.
È un messaggio all’umanità tutta, una tappa di meditazione sulla totalità per un divenire messaggero, messaggere e messaggeri (NATURA-TOTALITA’).
Ri-creare un luogo, e ri-scoprire il vero senso del rito. Il Battistero romanico di Agrate Conturbia non si sottrae a sollecitazioni simboliche luogo perfetto per le opere di Piccaia basate sulla musicalità della Sequenza di Fibonacci.
Nell’installazioni partecipano tele ad olio, acrilico, e una scultura in cui il numero si fonde con il colore e con la materia.
La mostra di Piccaia, in collaborazione con la Parrocchia San Vittore, è patrocinata dal Comune di Agrate Conturbia.
Inaugurazione: mercoledì 8 dicembre alle ore 12:00, alla presenza della curatrice, Stefania Salvatore, del parroco Don Sabino, dell’artista Giorgio Piccaia e del vice sindaco di Agrate Conturbia Marco Zonca
Stefania Salvatore, curatrice della mostra al Battistero di Agrate Conturbia
Messaggero – Messaggere - Messaggeri
Il cammino in divenire dell’arte di Giorgio Piccaia, dopo la mostra al Battistero di Velate a Varese “Omaggio a Fibonacci/La vita è un numero” e il Wopart 2021 a Lugano, continua e si evolve nel rarissimo esemplare di battistero romanico a Agrate Conturbia. L’arte concettuale di Piccaia, costruita su solide basi culturali e profonde interrogazioni, va verso forme naturali e spirituali.
“Omaggio alla NATURA/San Francesco e Fibonacci: una lode al Creato” così intitola la mostra l’artista.
Giorgio Piccaia è chiaro e semplice nel pensare al titolo: mette al centro la NATURA, un nuovo inizio libero e meditato.
Nel Cantico delle creature, opera ingenua e spontanea, ma profonda, San Francesco profetizza le conseguenze dello sfruttamento della natura da parte degli uomini e ricorda al mondo i semplici bisogni umani: libertà dalle cose, dalle persone, dal potere, dal consumismo e dalla mondanità. Il punto di partenza del Cantico delle creature non può essere che Dio, che viene lodato in base a ciò che ha creato: le cose, quindi, sono considerate sia in sé, sia in relazione con Dio: «[…] Lodato sii, mio Signore, per sorella nostra madre terra, la quale ci sostenta e governa, e produce diversi frutti, con fiori colorati e erba.» […]. Un cantico pedagogico. Il primo testo della letteratura italiana in realtà è senza tempo e, nessuna modernizzazione potrà mai alterare il suo significato e lo stesso si può dire del quadro San Francesco in meditazione esposto da Piccaia.
La mostra di Giorgio Piccaia è un messaggio di cura e di speciale attenzione verso l’umanità tutta. Una meditazione diversa dalla predica, dal discorso, o dall’allocuzione. Ha il carattere proprio di una conversazione familiare e l’artista la intende come “il mio dialogo personale” con Dio e le sue creature.
Opere che dialogano attraverso il linguaggio dei numeri, un dialogo necessario e quasi un’esigenza. Nella sua installazione La Croce e i numeri è composta da quadri con numeri della sequenza di Fibonacci che rispecchiano la totalità della natura, posizionati a forma di croce, al centro della croce un unico quadro del fiore “non-ti-scordar-di-mé” (Myosotis). I petali bianchi sono come numeri, una la riflessione di Piccaia sulle diverse leggende che vedono protagonista questo fiore, una di esse racconta che il “non- ti- scordar- di- mé” sia nato grazie a Gesù Bambino, il quale desiderando che i propri occhi venissero visti dalle generazioni future, sfiorò il grembo della Madonna, poi sfiorò il terreno e in quel momento comparve proprio questo fiore. Quindi, il fiore Myosotis, il numero che si rispecchia nel tutto, non poteva non sollecitare la sensibilità, la creatività di un artista che ragiona verso un futuro che gli uomini possono non distruggere, parla di AMORE tutto il suo dialogo. Un linguaggio potente e indispensabile quello dei numeri della sequenza di Fibonacci per l’artista, che dedica moltissime opere al matematico che ha influenzato artisti come Gino Severini Futurista/Cubista e Mario Merz, e le diverse discipline, tra cui anche l’informatica dei nostri giorni, infatti l’algoritmo “naive” ricalca la definizione comune della successione di Fibonacci. Parlare della natura significa parlare di numeri che sono la vita per Fibonacci. Ed ecco che Piccaia si rivolge all’uomo e pone il Rosario di Fibonacci proprio al centro della fonte battesimale, come un ritorno al rito. Il battesimo simboleggia il seppellimento dell’uomo “vecchio” nella morte di Cristo per la rinascita dell’uomo nuovo in Cristo. Un lavoro artistico rituale, recupero della memoria, arrivare al divino per la ricerca del sé.
Don Sabino, parroco di Agrate Conturbia. Nel cuore della comunità di Agrate, occupa un posto privilegiato il grande battistero che, da quasi mille anni, scandisce la vita dei fedeli. È in questo luogo così suggestivo che, con grande piacere, si è deciso di ospitare la mostra dell’artista Giorgio Piccaia “Omaggio alla natura”. Le due figure scelte per la mostra, San Francesco d’Assisi e Fibonacci potrebbero sembrare quasi contrapposte. Uno dei più grandi santi della cristianità e uno dei più grandi matematici della storia cos’hanno in comune? In realtà troviamo riproposto, in questa bella intuizione, il salutare connubio tra fede e ragione, tra la forza dello spirito e la grandezza dell’intelletto umano. Grazie di cuore a Giorgio Piccaia per averci offerto questo percorso artistico, culturale e spirituale.
Giorgio Piccaia |
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